La delicatezza di parole gentili: le Narratografie di Stefano Di Maria

Si dice che in Molise non ci sia niente. Niente da fare, niente di interessante, niente che valga la pena raccontare. Chi lo dice dovrebbe leggersi le Narratografie per capire quanto si sbaglia. Perché chi dice questo il Molise non lo conosce o, pur vivendoci, non lo ha mai compreso. In Molise ci si annoia, dicono. Senza comprendere che, talvolta, è proprio dalla noia che si genera la miglior fantasia. Che i sensi si acuiscono alla ricerca di dettagli che gli altri non notano, presi ad abbuffarsi dei continui stimoli di una società dall’obesa iperconnessione digitale che però lascia ancora più affamati. E nella nostra regione, dove i ritmi sono lenti, dove le cose capitano piano piano, si aggira un giovane

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