Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

Il Parco Nazionale d’Abruzzo venne ufficialmente istituito nel 1923 ed è uno dei parchi nazionali più antichi d’Italia. Nel 2001 cambia denominazione diventando il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. 25 i comuni interessati, distribuiti nella provincia de L’Aquila, in quella di Frosinone e in quella di Isernia. Sono 5 sono i comuni molisani coinvolti. Si tratta di Castel San Vincenzo, Filignano, Pizzone, Rocchetta al Volturno, Scapoli. Per quanto riguarda il territorio molisano, l’area del parco è accessibile da Castelnuovo al Volturno, frazione di Rocchetta a Volturno, in provincia di Isernia. Orsi marsicani, camosci, lupi, cervi e caprioli sono le specie faunistiche più importanti che vivono in questo spazio di cinquantamila ettari, ricoperti principalmente da boschi di faggio. L’orso marsicano

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Museo della zampogna “Pasquale Vecchione”

Ciò che lega il Molise alla zampogna è una storia antica, fatta di tradizione, artigianato di qualità, cultura popolare ed emozione. A Scapoli, in provincia di Isernia, questo legame e, in generale, l’amore verso questo antico strumento musicale, si può vivere attraverso un museo a tema: il Museo Internazionale della Zampogna “Pasquale Vecchione”. Dislocato su tre piani, al suo interno ospita zampogne provenienti da ogni parte del mondo e di varie epoche. In Molise il legame con questo strumento e con i suoi suonatori, gli zampognari, ha radici lontane e il suono della zampogna richiama su tutti il ricordo del Natale in arrivo. Ma la zampogna non è solo Natale, è folklore, cultura e artigianato tramandato di generazione in generazione.

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Santuario dell’Addolorata

Il Santuario di Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso è interamente scolpito in pietra locale, lavorata a mano da abili scalpellini molisani tra cui i fratelli Mario, Giuffrida e Pasquale Chiocchio di Oratino e i fratelli Pasquini di Pietrasanta. L’edificio, progettato dall’architetto Francesco Gualandi di Bologna, è in stile neogotico e raggiunge i 57 metri di altezza nel suo punto più alto. La prima pietra venne posata il 22 settembre 1890. La facciata esterna è la prima cosa che colpisce assieme alle due torri campanarie che la abbracciano, così come il concerto di campane realizzato dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone. Da segnalare anche l’organo a canne, la cupola centrale e i mosaici. Nel 1947 è stato inaugurato un itinerario naturalistico

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Teatro Savoia

Il Teatro Savoia, chiamato in un primo tempo “Teatro Sociale”, venne costruito negli anni venti del ‘900, in piazza Pepe, a pochi metri dal borgo medioevale di Campobasso, sull’area dove precedentemente sorgeva il Teatro Margherita. L’inaugurazione avvenne nel 1926 con la rappresentazione dell’opera lirica “Tosca” di Giacomo Puccini. Sulla platea, a forma di ferro di cavallo, si affacciano quattro ordini di palchi, raggiungibili mediante due scalinate che si diramano dal foyer. Proprio all’interno del foyer si possono ammirare gli affreschi realizzati da Arnaldo De Lisio che rappresentano luoghi caratteristici di Campobasso e del Molise che fanno da scenografia a personaggi che indossano gli abiti tradizionali dei diversi comuni molisani. Di notevole suggestione è l’affresco “il Trionfo dei Sanniti” che copre l’intera

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Museo della Fotografia “Tony Vaccaro”

Tony Vaccaro, fotografo di fama mondiale di origine molisana, nasce negli Stati Uniti. Torna a Bonefro in tenera età a seguito della morte dei genitori e qui vi trascorrerà infanzia e adolescenza. Nel 1939 torna negli Stati Uniti per poi essere arruolato nell’esercito come soldato-fotografo e spedito in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale. Durante questo periodo sarà testimone fotografico del conflitto. Finita la guerra, resta in Europa per documentare attraverso le immagini la rinascita dopo la devastazione. Al ritorno negli Stati Uniti frequenta l’università e lavora con importanti riviste americane. Dentro il suo obiettivo finiscono illustri personaggi del mondo del cinema, dell’arte, della politica e della società come Sophia Loren, JF Kennedy, Pablo Picasso, Leonard Cohen, Vittorio De Sica, Grace Kelly,

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Oasi Lipu Casacalenda

Nata nel 1993, l’Oasi Lipu di Casacalenda è un’area naturalistica che si estende per circa 145 ettari, attrezzata con 2 km di sentieri natura, pannelli didattici, punti sosta, un capanno per il birdwatching, uno stagno, una ludoteca, un centro visite e un museo del bosco. Un’area da conoscere e ammirare con le sue sfumature di colori, gli abitanti che la popolano e le peculiarità che variano a seconda della stagione. Per scoprirla al meglio si consiglia di usufruire delle visite guidate, che sono previste anche in lingua francese e inglese. L’Oasi organizza durante l’anno anche giornate speciali dedicate all’approfondimento di temi specifici, eventi nazionali e internazionali sulla protezione dell’ambiente e sulla natura. foto: Info utili Comune Casacalenda Indirizzo Contrada Macchia

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Oasi WWF Guardiaregia-Campochiaro

Situata nei comuni di Guardiaregia e Campochiaro, all’interno di un Sito d’Importanza Comunitaria (SIT), l’Oasi WWF Guardiaregia-Campochiaro è una Riserva Naturale Regionale che si estende per un’area di 3135 ettari ed è una delle più grandi in gestione al WWF. Regno del faggio, del lupo e della salamandrina dagli occhiali – divenuta quest’ultima simbolo della riserva – nell’oasi sono indicati sette sentieri: Sentiero Natura San Nicola, Sentiero del Cervo, Sentiero Grotte, Costa Chianetta, Monte Mutria, Sogliette degli abeti, Tre Frati. Tra le cose più interessanti e spettacoli da vedere ci sono, oltre al canyon del torrente Quirino e la cascata di San Nicola, le grotte di Cul di Bove e Pozzo della Neve, con le loro profondità di -913 metri

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Museo della memoria contadina

Casalciprano, in provincia di Campobasso, merita una visita non solo per la bellezza del paese, per la sua storia e la posizione geografica che regala una vista incantevole, ma anche per il museo a cielo aperto della memoria contadina. Si tratta di un museo sparso per i vicoli del paese nato nel 2004, che racconta la storia della civiltà contadina molisana. I giochi, il lavoro, la vita nei campi, gli attrezzi utilizzati, gli svaghi, le curiosità, i luoghi di incontro, le festività, le lavorazioni e la famiglia, raccontati attraverso parole, murales realizzati da giovani artisti italiani, statue, libri di ceramica e pannelli informativi dove sono riportate le descrizioni della scena riproposta che rimanda i visitatori a un periodo non così

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Prato Gentile

Situato nel territorio di Capracotta, a poco più di 3 km dal centro abitato, Prato Gentile è una meta imperdibile se vi trovate in zona. Luogo di pace, relax, passeggiate e sport, offre in ogni stagione qualcosa di unico. In primavera si possono fare passeggiate rilassanti e gustarsi un aperitivo godendo del fresco e della tranquillità del luogo. D’estate è il posto ideale per una scampagnata e una grigliata in famiglia o con gli amici, grazie agli spazi attrezzati. In autunno si può godere della meraviglia del fogliame del bosco, mentre durante l’inverno è il posto adatto per praticare sci di fondo con due tracciati di difficoltà differente. Prato Gentile è anche il luogo dove la prima domenica d’agosto si

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Museo Internazionale delle Guerre Mondiali

Sorto nel 2010 in un antico frantoio, il Museo Internazionale delle Guerre Mondiali è uno spazio espositivo di 900 mq dove si ripercorre la storia, non solo militare, di un periodo che ha sconvolto e cambiato il mondo. Una ricca collezione di cimeli, alcuni rarissimi. Pezzi autentici conservati con cura e appartenenti principalmente agli eserciti di Italia, Germania, Regno Unito, Francia, Stati Uniti. Una ricostruzione storica che permette di conoscere la vita da campo, il clima propagandistico, la tecnologia e la scienza medica a disposizione all’epoca. Storia che si racconta attraverso oggetti come elmetti, attrezzature radio, medicine, libri, medaglie, manifesti di propaganda, fotografie, bandiere, documenti, prime pagine di quotidiani. Particolare attenzione è data alle divise. Ve ne sono di ogni

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La festa di San Giuseppe in Molise: una storia da Matrice

Il 19 marzo di ogni anno si festeggia una ricorrenza che affonda le sue radici nella tradizione popolare: la festa di San Giuseppe. Tradizione che, in Molise, viene tramandata di generazione in generazione per mantenerla sempre in vita. Un rito diffuso e sentito in tanti paesi del Molise, compreso Matrice, piccolo paesino in provincia di Campobasso, dove una simpaticissima signora di 93 anni – Antonietta Sbrocca – ci ha aperto la sua casa e ci ha raccontato con enfasi e commozione il rito del culto di San Giuseppe. Antonietta ci tiene a precisare come la tradizione di San Giuseppe a Matrice abbia avuto inizio grazie alla signora Maria Diana Laurienzo, vedova Sbrocca, tramandando la tradizione del marito, originario di Casacalenda. La sua devozione era così forte e sentita tanto

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Saepinum – Altilia

L’area archeologica di Saepinum – Altilia è un luogo straordinario che racchiude una città antica scomparsa per secoli e riemersa, in parte, negli anni ’50 del Novecento. In un paesaggio verde, fatto di alberi da frutto e ampi pascoli, emergono i resti del municipio romano di Saepinum e, tra essi, cascine e casali in pietra costruiti, a partire dal 1500, con il materiale proveniente dai crolli degli edifici romani in rovina. L’insediamento, sorto a cavallo del tratturo Pescasseroli–Candela nel tratto che attraversa la Valle del Tammaro in corrispondenza della montagna di Sepino, ha una lunga storia da raccontare a partire dalla sua prima fase, di epoca sannitica. Successivamente la città, straordinariamente ricca e prospera grazie alla sua posizione centrale lungo le vie

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Santuario Italico di Pietrabbondante

Sorge ai piedi del monte Saraceno il sito archeologico di Pietrabbondante, una delle più importanti testimonianze legate alla popolazione sannitica. I Sanniti – antico popolo italico – vivevano nel Sannio, un territorio che si estendeva per buona parte del Molise, nelle zone nord di Puglia, Campania e Basilicata, e a sud dell’Abruzzo. Luogo destinato al culto e alle attività istituzionali, il complesso archeologico di Pietrabbondante comprende principalmente un teatro con sedili anatomici in pietra, un tempio principale che si trova alle spalle del teatro, un tempio minore e una domus publica. La costruzione dell’area partì verso la fine del II secolo a.C. e i primi scavi iniziarono nel 1857. Durante il periodo estivo, il teatro ospita spettacoli e rappresentazioni. Un’esperienza

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Santa Maria di Canneto

Nel comune di Roccavivara si trova il Santuario Maria di Canneto, anche noto semplicemente come Madonna di Canneto. Immerso nel verde della natura che lo circonda, questo luogo sacro fin da subito suscita rispetto e doveroso silenzio. Gli unici rumori che si avvertono sono quelli degli uccelli e quello delle acque del fiume che scorre nell’area circostante. La Madonna di Canneto è denominata la Vergine del Sorriso per l’espressione di serenità e pace interiore che emana il suo volto. La chiesa risale ai secoli XI–XII, ma il luogo era già abitato in epoca romana. Dagli scavi effettuati, infatti, sono emersi i resti di una villa romana del I sec. d.C.. Il Santuario è sempre aperto e merita una visita non

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Castello di Capua

Nel tredicesimo secolo alla frontiera tra Molise e Puglia, tra lievi colline e imponenti fiumi, Riccardo da Pietravalle divenne il signore di un luogo che prenderà il nome da un suo famoso difetto fisico: “Gambatesa”. Nel cuore del borgo antico di Gambatesa, caratterizzato da viuzze e vicoletti panoramici, sorge un imponente castello, un tempo fortezza militare, poi trasformato, nel 1500, in una elegante dimora signorile dalla famiglia Di Capua. Il Castello di Capua conserva ancora oggi al proprio interno un ciclo di affreschi completo e ben conservato, eseguito da Donato Decumbertino, allievo del Vasari, nell’anno 1550. Nelle sale del primo piano, le rappresentazioni di avvenimenti storici e racconti mitologici si intrecciano con una acuta simbologia, allegorie e metafore che si

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Parco delle Morge

In Molise c’è una grande ricchezza rappresentata da imponenti rocce sedimentarie che si sono formate in ambienti marini, arrivando in superficie grazie ai movimenti tettonici della crosta terrestre. Si tratta delle Morge. Queste rocce sorgono in un’area centrale della nostra regione, ricca di natura, storia, tradizioni e borghi da scoprire. Proprio qui è sorto il Parco delle Morge Cenozoiche del Molise, un luogo che è possibile esplorare grazie a visite guidate. All’interno del parco si possono svolgere numerose attività: trekking per ammirare le Morge da vicino, visita alle diverse chiese tra cui la chiesa rupestre di Pietracupa, visita al museo della rupe, arrampicate sportive presso la Morgia Pietra Martino, parapendio a Montefalcone nel Sannio, laboratori didattici per ragazzi, immancabili degustazioni

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Lago di Occhito

Il lago di Occhito è un invaso artificiale con 210 milioni di metri cubi di acqua contenuti e si estende per una lunghezza di 12 km, segnando il confine tra la regione Molise e la regione Puglia. Realizzato in nove anni, dal 1957 al 1966, è stato creato con uno sbarramento sul fiume Fortore. Otto i paesi che si affacciano su questo specchio d’acqua, cinque nella provincia di Campobasso (Gambatesa, Macchia Valfortore, Pietracatella, Sant’Elia a Pianisi e Tufara), tre nella provincia di Foggia (Carlantino, Celenza Valfortore, San Marco la Catola). Molto affascinante è la visuale che regala nei suoi tanti scorci panoramici, tra cui quella ineguagliabile dal castello di Capua di Gambatesa. Dalle finestre del castello o dal belvedere al

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Lago di Guardialfiera

Il lago di Guardialfiera, detto anche Diga del Liscione, è un invaso artificiale realizzato intorno agli anni settanta per rifornire una nutrita zona del Basso Molise di acqua potabile, sia per uso domenico sia per uso agricolo e industriale. Il lago è circondato dalla natura e su di esso sovrasta il paese di Guardialfiera, da cui prende il nome. Paese che diede i natali allo scrittore molisano Francesco Jovine. Un tratto di una delle principali strade del Molise, che collega Termoli a Campobasso, – vale a dire la strada statale 647 Fondo Valle del Biferno, meglio conosciuta con il nome di Bifernina – attraversa il lago. Impossibile quindi non notare questa distesa di acqua che appare all’improvviso lungo il percorso.

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Lago di Castel San Vincenzo

Circondato dallo spettacolo naturalistico della catena montuosa delle Mainarde, il lago di Castel San Vincenzo appare all’improvviso regalando agli occhi dei visitatori un quadro che difficilmente dimenticheranno. Pur essendo, infatti, un invaso artificiale nato negli anni cinquanta per alimentare le centrali elettriche della zona, il lago di Castel San Vincenzo è perfettamente in armonia con il territorio. Molto suggestiva è l’immagine dell’effetto specchio che riflette le Mainarde nelle acque del lago, unito alla bellezza della natura circostante e dei paesini che si affacciano su questo suggestivo punto azzurro, a partire dai comuni di Castel San Vincenzo e Rocchetta a Volturno. Nel lago si può praticare la pesca e gli sport d’acqua. È possibile inoltre usufruire di una spiaggia attrezzata, affittare

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Radio Resistenza Domestica, la quarantena della Carboneria Molisana

Quando due mesi fa l’Italia iniziava a fare i conti con la più grande pandemia degli ultimi decenni, a malincuore sapevo già che non avrei potuto dare il mio contributo come volontaria perché il COVID-19 va a intaccare proprio ciò che in me è già compromesso: la respirazione. Non potevo permettermi di rischiare da malata rara: dovevo restare a casa. Ma chi mi conosce sa che non so stare ferma, con le mani in mano, così mi sono chiesta cosa potessi fare. Da lì è nata l’idea di creare Radio Resistenza Domestica, un podcast che raccontasse storie di chi è in prima linea,  che fosse anche un momento di supporto reciproco, ma anche di risate, riflessioni e informazioni condivise. Desideravo, inoltre, che tutto

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La delicatezza di parole gentili: le Narratografie di Stefano Di Maria

Si dice che in Molise non ci sia niente. Niente da fare, niente di interessante, niente che valga la pena raccontare. Chi lo dice dovrebbe leggersi le Narratografie per capire quanto si sbaglia. Perché chi dice questo il Molise non lo conosce o, pur vivendoci, non lo ha mai compreso. In Molise ci si annoia, dicono. Senza comprendere che, talvolta, è proprio dalla noia che si genera la miglior fantasia. Che i sensi si acuiscono alla ricerca di dettagli che gli altri non notano, presi ad abbuffarsi dei continui stimoli di una società dall’obesa iperconnessione digitale che però lascia ancora più affamati. E nella nostra regione, dove i ritmi sono lenti, dove le cose capitano piano piano, si aggira un giovane

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Molise Pride 2019: quando lo spirito di Stonewall si sposta in provincia

Quella del Molise Pride è una scommessa vinta. Vinta perché erano in pochi un anno fa a credere possibile la realizzazione di un Pride in Molise e ancora meno quelli che credevano che a scendere in piazza e per le vie di Campobasso, in quel caldo 28 luglio del 2018, ci sarebbero state 5000 persone. Eppure anche quest’anno, nonostante siano passati 50 anni dai Moti di Stonewall di New York, da cui partì ufficialmente la nascita del movimento oggi definito con l’acronimo LGBTQIA+, c’è ancora tanto bisogno di parlare di Pride e, soprattutto, di andare al Pride. A spiegarlo meglio è Francesco Angeli, presidente di Arcigay Roma e presidente onorario di Arcigay Molise. Francesco, si dice che non ci sia più bisogno del Pride, eppure

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Roccapipirozzi: il prezzemolo nei discorsi molisani

Ci sono cose in Molise che sono e restano leggenda. Una di queste prende il nome di Roccapipirozzi, piccola frazione del comune di Sesto Campano, verso il confine tra Molise, Campania e Lazio. Per chi non è molisano – ma pure per chi lo è – è difficile comprendere le origini di quello che, a tutti gli effetti, nei nostri discorsi è diventato un metro di misura, un intercalare, un evergreen, quasi un’ispirazione filosofica verrebbe da dire. Sì, perché Roccapipirozzi compare come esempio nei discorsi senza che ce ne rendiamo conto. E io questa cosa l’ho scoperta quando ho vissuto fuori dal Molise. C’era sempre almeno una persona non molisana che mi chiedeva “ma perché nomini spesso questo paese nei

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Campobasso: le curiosità da sapere

Dopo il primo articolo dedicato a Termoli, oggi è il turno di Campobasso. A raccontarci la città è il nostro amico Paolo Pasquale di TurismoInMolise. Ecco a voi le curiosità su Campobasso. 1. La città dei due “centri”: centro storico e centro murattiano“Ci vediamo in centro!”. Frase semplice, banale, indica un luogo non meglio precisato ma dove tutti si ritrovano. Così è per Campobasso; non tutti sanno, però, che Campobasso ha due “centri”: quello storico e quello murattiano. A cosa è dovuta questa duplicità? Campobasso nacque ed iniziò il suo sviluppo intorno alla Collina su cui sorge il “Castello Monforte”, scendendo sempre più a valle ed arrivando dapprima ad addossarsi alle mura di cinta e poi, addirittura, ad inglobarle all’inizio del

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Termoli: le curiosità da sapere

1. La città del vento. Del perché sia inutile usare l’ombrello a Termoli quando pioveMi è capitato diverse volte di essere in un’altra città e uscire di casa senza ombrello nonostante le nubi minacciose in cielo. E ogni volta mi sono sentita dire “ma tu esci così? senza ombrello?”. E che ci devo fare, pensavo, dimenticandomi di non essere a Termoli. Perché qui quando piove tentare di ripararsi con un ombrello è quanto di più inutile e snervante ci sia. Ci provi magari, ne compri uno resistente, ma se il vento si affaccia, ti prende a schiaffi e riduce quell’oggetto a brandelli. Non mancano scenette di persone che tentano di domare un ombrello come nemmeno i tori nell’arena. Fatica sprecata.

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Amore nella tradizione – 5 – Fiore di maggio

Nella quinta parte di “Amore nella tradizione”, la storia di Luigino e Michelina sta per giungere alla svolta. Cosa accadrà? In quest’ultima parte del racconto ambientato a Colletorto lo scopriremo. Se nel frattempo volete rileggerlo dall’inizio, basta cliccare sui link che seguono. AMORE NELLA TRADIZIONE – PARTE IAMORE NELLA TRADIZIONE – PARTE IIAMORE NELLA TRADIZIONE – PARTE IIIAMORE NELLA TRADIZIONE – PARTE IV di Dalila Eremita & Angelica Tosques La primavera aveva già preso piede nel paesino, coprendo quest’ultimo col mantello verde. Il giallo delle ginestre spiccava tra i viali, il grano ancora verde si lasciava accarezzare da un dolce vento. Il nuovo giorno portava con sé buone notizie. Infatti la confessione del furbo Andonino si era già diffusa in paese e i

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L’arte contestuale di Alice Pasquini a Civitacampomarano

Dal 13 al 16 giugno 2018 a Civitacampomarano, piccolo borgo in provincia di Campobasso, ci sarà la quarta edizione del CVTà Street Fest, il festival di street art diretto da Alice Pasquini. Dopo il successo delle prime edizioni, l’interesse suscitato dall’evento è andato via via crescendo. Un programma ricco dove nulla è lasciato al caso: né gli artisti scelti, né gli ospiti, né gli eventi collaterali. Un festival che riesce a creare armonia tra passato e presente, guardando al futuro con l’obiettivo di preservare un territorio, farlo resistere, esistere e sopravvivere allo spopolamento, attraverso la resilienza e la rinascita basata su un progetto di sviluppo che ruota intorno all’arte contemporanea. A raccontarci il CVTà Street Fest, nell’intervista che segue, sarà proprio la sua

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Amore nella tradizione – 4 – U mbicc du sarracin

La storia d’amore tra Michelina e Luigino è finalmente sbocciata e i due si vedono in segreto in una zona isolata del paese, nei pressi di un’antica fontana. Ma questi incontri stanno stretti ai due amanti che progetto di fuggire insieme. Cosa accadrà? Non resta che leggere la quarta parte. Se invece volete prima rinfrescarvi la memoria con le puntate precedenti del racconto, basta cliccare sui link che seguono. AMORE NELLA TRADIZIONE – PARTE IAMORE NELLA TRADIZIONE – PARTE IIAMORE NELLA TRADIZIONE – PARTE III di Dalila Eremita & Angelica Tosques Fragili boccioli sbocciavano sui rami degli alberi. La natura si svegliava dal lungo letargo. Il colle, su cui sorgeva quella parte del paese abitata dai campagnoli, sbadigliava al sorgere del sole accompagnato dal canto soave degli

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Non me ne tiene: la massima espressione dell’essenza del Molise

Per questioni di semplificazione, useremo un linguaggio italianizzato.L’uso del dialetto sarà limitato perché altrimenti aeeee, t salut, e chi ci capisce?! Tra le cose che caratterizzano questa terra ci sono alcuni modi di dire che ogni persona molisana, di nascita o di adozione, fa propri. Uno di questi, senza ombra di dubbio, è rappresentato dalla frase NON ME NE TIENE. La scrivo in italiano, perché ci sono diverse versioni e intonazioni a seconda della zona in cui viene pronunciata. Il non me ne tiene, in verità usato anche in altre zone oltre i confini regionali, qui in Molise è uno stato psico fisico socio economico culturale mentale. In poche parole, fa parte di noi, del nostro DNA, è dentro il nostro sangue e andrebbe scritto

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Amore nella tradizione – 3 – U foc e u falò

Terza parte del racconto ambientato a Colletorto ‘Amore nella tradizione’, scritto da due studentesse molisane. Una storia d’amore tra due giovani di diversa estrazione sociale, Luigino e Michelina, che si sono conosciuti a una festa di paese e si sono ritrovati durante la raccolta delle olive. Cosa succederà adesso? Non vi resta che continuare la lettura per scoprirlo. Se invece volete fare un ripasso degli episodi precedenti, cliccate nei seguenti link: AMORE NELLA TRADIZIONE – parte IAMORE NELLA TRADIZIONE – parte II di Dalila Pia Eremita & Angelica Tosques L’Inverno aveva pervaso il paese. Soffici nuvole serpeggiavano nel cielo al tramonto. Un sole fioco accompagnava i paesani che si preparavano a fare festa. Era il 17 Gennaio, un momento molto atteso dalla popolazione per il Fuoco di

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Marco e Maurizio, imprenditori molisani alla conquista dell’Irlanda

Maurizio Mastrangelo e Marco Giannantonio sono due imprenditori molisani a Dublino. Originari di Campobasso il primo e di Ripalimosani il secondo, si sono conosciuti nel 2004 diventando subito amici. Maurizio ha 48 anni, una laurea in economia e anni di esperienza nel settore del food. Marco di anni ne ha 40, è avvocato e in Irlanda c’era stato due anni per migliorare il suo inglese. La scelta di trasferirsi lì e di aprire un’attività è nata proprio grazie all’esperienza positiva di Marco e alle ricerche che i due soci-amici hanno fatto sull’Irlanda, confermando gli aspetti – demografici, sociali, culturali, legislativi e istituzionali – che rendono l’Irlanda un ottimo paese dove avviare un’attività di impresa. Nel 2005 iniziano la loro avventura a Dublino

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Persone e Personaggi, 50 ritratti fotografici legati a Campobasso

Persone e personaggi di Campobasso è un libro fotografico dove i ritratti sono accompagnati da storie. Il suo autore è Roberto Tucci che ha deciso di lavorare a questo progetto per poter “congelare un pezzo di storia della città, attraverso chi la vive quotidianamente”, come scrive nella prefazione. 50 personaggi scelti per umorismo, carattere, storia o comportamento. Pilastri della città, conosciuti con i nomi propri o con i soprannomi, legati a posti, eventi, aneddoti, ricordi del capoluogo molisano. 50 scatti realizzati per le vie di Campobasso, nei suoi angoli più suggestivi o dentro uno studio, un locale o in posti inconsueti, curati nei dettagli per enfatizzare l’unicità delle persone ritratte. Un lavoro spalmato nell’arco di cinque anni –dal 2008 al 2012 – che ha visto

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Amore nella tradizione – 2 – Il tempo delle olive

Seconda parte del racconto ambientato a Colletorto ‘Amore nella tradizione’, scritto da due studentesse molisane. Una storia d’amore tra due giovani di diversa estrazione sociale, Luigino e Michelina. Mentre nella prima puntata i due si sono conosciuti a una festa di paese, in questa si ritrovano nelle campagne di Colletorto durante il tempo della raccolta delle olive. di Dalila Eremita & Angelica Tosques Stava arrivando l’autunno. Era l’alba e il sole si stava affacciando all’orizzonte. Il vento gelido portava via con sé le foglie, mentre Luigino sentiva crescere un dolce tepore in cuore. Un turbinio di fruscianti foglie avvolgeva il paese, che si dipingeva di colori vivaci e ardenti. Si udiva lontano il battito degli zoccoli degli asini: lasciavano le stalle per raggiungere i campi. Quel suono

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I tratturi: le vie della transumanza

I tratturi sono sentieri di campagna formatisi con il passaggio degli animali durante la transumanza. La transumanza è lo spostamento del bestiame dalla montagna alla pianura e viceversa, a seconda delle stagioni invernali o estive. Questa attività era essenziale per garantire buoni pascoli, dato che il bestiame ha bisogno di un clima non eccessivamente rigido. Il percorso della transumanza segna la via principale della più complessa rete di viottoli minori (tratturelli), diramazioni (bracci), che uniscono tra loro i tratturi principali e le aree (riposi o taverne) destinate alla sosta del bestiame. La larghezza di queste vie di comunicazione è intorno ai 111 metri, che corrispondono a sessanta passi napoletani (1 passo = 7 palmi, 1 palmo = 26,4 cm). I

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Amore nella tradizione, un racconto ambientato a Colletorto

Oggi siamo lieti di presentarvi un lavoro di due studentesse dell’Istituto Omnicomprensivo Statale di Casacalenda – Dalila Eremita & Angelica Tosques – realizzato per il progetto di alternanza scuola-lavoro “Moli.se nuove opportunità sul web”.“Amore nella tradizione” è un racconto ambientato a Colletorto, nato da una storiella raccontata dalla nonna di Dalila e ambientato in un’epoca dove tra chi abitava nella parte alta del paese e chi nella parte bassa c’erano aspri conflitti. Il racconto, diviso in vari capitoli dove sono spiegate le usanze più sentite in paese, è frutto di un lungo lavoro di ricerca di testimonianze, interviste, fonti e trascrizione. Quella che segue è la prima parte. Buona lettura! di Dalila Eremita & Angelica Tosques  In un paesino prevalentemente rurale, chiamato Colletorto, vivevano campagnoli

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Molise Radici e Sapori: una raccolta di ricette molisane

Uno scrigno di saperi culinari, di ricette tradizionali e sperimentali. Un piccolo, prezioso, ricettario che è diventato un libro grazie a un incontro tra la sua autrice, Nadia Verdile, e le editrici lucchesi Maria e Francesca Fazzi. Così nasce “Molise Radici e Sapori, 71° libro della collana “I mangiari” che, dal 1987, si occupa della cucina italiana. Nadia Verdile è casertana di adozione ma originaria del Molise, dove si sente a casa ogni volta che torna. Madre di Macchiagodena, padre di Sant’Elena Sannita, alla terra molisana la legano le radici, i ricordi, gli insegnamenti e gli esempi della sua infanzia. E sono proprio i ricordi legati a una cara prozia a dar vita all’idea di far diventare una raccolta di

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La frana non ferma il festival. Civitacampomarano, storia di un paese che resiste

Quella che segue è una storia di una comunità molisana che resiste. Protagonista è Civitacampomarano, piccolo borgo molisano in provincia di Campobasso con poco più di 400 abitanti, uno dei tanti paesi del Molise a rischio spopolamento. Dallo scorso anno questo paese ha fatto il giro del mondo grazie al CVTA’ Street Fest, festival di arte urbana diretto dall’artista Alice Pasquini. Durante quei giorni il paese è stato abbellito dalle opere di diversi artisti che hanno ridato vita ai muri del borgo. Le immagini del festival hanno spopolato nel web grazie soprattutto al progetto di Biancoshock “Web 0.0“, dove il piccolo borgo è stato rivisitato in versione internet e social media. Un successo che ha permesso al paese di aprire un nuovo capitolo della propria vita, unendo la

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Il Re del Molise: Sua Maestà il Caciocavallo

Ci sono tante cose che mancano a una persona che vive fuori regione. I parenti, gli amici, i paesaggi e, naturalmente, il cibo. Quest’ultimo porta con sé ricordi di vario tipo, legati spesso all’infanzia, alla tradizione, alla famiglia o a degli episodi che si conservano nel cuore. Il gusto della propria terra è rappresentato dai prodotti tipici. Quando per studio o per lavoro vivi altrove quei sapori ti mancano. Su tutto, a me manca il caciocavallo. Il caciocavallo non è un prodotto che si trova soltanto in Molise ma in Molise è una vera e propria istituzione. Fresco o stagionato, leggermente piccante o più delicato, il suo sapore è inconfondibile. Tanto che quando sei fuori regione e ti propongono di mangiare questo formaggio, ti

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Poetry Slam: la prima volta del Molise

Una gara in cui i poeti leggono ad alta voce i propri testi e vengono giudicati da una giuria estratta a sorte dal pubblico presente. Questo, in sintesi, è il poetry slam, termine a cui si associa la poesia orale. A introdurlo in Italia è stato Lello Voce nel 2001, mentre in Molise approderà il prossimo 14 ottobre a Termoli, presso la Libreria Fahrenheit in via Cina, grazie al Collettivo Poetry Slam Abruzzo. A spiegarci meglio l’evento sarà Dimitri Ruggeri del collettivo abruzzese. Quando nasce il Collettivo Poetry Slam Abruzzo? A Pescara nel 2013. Al gruppo si sono man mano aggiunti nel corso degli anni giovani poeti e performer che si prodigano volontaristicamente nella diffusione della poesia orale e performativa attraverso l’organizzazione

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Fonderia Marinelli

Oltre 1000 anni di storia custoditi in un laboratorio artigianale di Agnone e tramandati nel corso dei secoli, di generazione in generazione. Questa è la Fonderia Marinelli, la più antica fonderia d’Italia, tra le più antiche del mondo. Specializzata in campane, la Fonderia conserva la storia lavorativa di una famiglia, di una tradizione artigianale fortemente legata al territorio a cui appartiene. Qui il lavoro è rimasto essenzialmente quello di mille anni fa. Tutto il processo produttivo è svolto, infatti, manualmente. Dal progetto al prodotto finito. Un lavoro dal valore inestimabile perché frutto di secoli di esperienza. Accanto alla fonderia c’è il museo storico della campana “Giovanni Paolo II”, nato nel 1999, dove si ripercorre la storia delle campane dalle sue origini, attraverso immagini,

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Molise Cinema, il festival made in Molise

Molise Cinema Film Festival è una realtà culturale consolidata nella piccola regione adriatica. Il festival cinematografico molisano che si svolge a Casacalenda, all’inizio sembrava una scommessa. Negli anni però è diventato un gioiellino in grado di attrarre sempre più interesse tra il pubblico e gli addetti ai lavori. Un percorso partito nello scetticismo generale che caratterizza un po’ gli abitanti di questa regione, ma che non ha fermato l’entusiasmo del suo presidente Federico Pommier Vincelli e dell’associazione che ogni anno dedica passione e impegno per l’evento, nonostante le non poche difficoltà per realizzarlo. Dalla prima edizione nel 2003 di strada ne è stata fatta tanta e molti sono stati gli ospiti che sono intervenuti. Nanni Moretti, Gianfranco Rosi, Rocco Papaleo, Peppe Servillo, Visharka Singh, Luigi Lo Cascio, Cristiana

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L’arte urbana di Santa Croce di Magliano: il Premio Antonio Giordano

Il Premio Antonio Giordano (PAG) è un evento nato a Santa Croce di Magliano con l’intento di promuovere e divulgare le arti visive in ogni sua forma, dedicato alla memoria dell’artista poliedrico santacrocese scomparso nel 2013. Il Premio, organizzato dall’Associazione Culturale Antonio Giordano (ACAG) e patrocinato dal Comune,  vede la presenza di artisti che gravitano nel panorama dell’arte urbana in ambito nazionale ed internazionale. A raccontarci l’evento c’è Marianna Giordano, presidentessa dell’ACAG. Come vengono selezionati artisti e spazi urbani? La scelta degli spazi urbani è affidata alla nostra associazione che si occupa anche della direzione artistica dell’evento. Vengono scelti edifici dismessi e luoghi rappresentativi del centro urbano, in funzione anche del significato che hanno. Riguardo agli artisti, vengono selezionati in base al linguaggio che si ritiene

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Lunga Marcia per L’Aquila 2016: dal Molise all’Abruzzo per scuotere le coscienze

Partirà il 25 giugno da San Giuliano di Puglia la Lunga Marcia per L’Aquila 2016. Giunta alla sua quinta edizione, la marcia nasce non solo per tenere vivo il ricordo del terremoto che sconvolse il capoluogo abruzzese nell’aprile del 2009, ma per chiedere prevenzione e messa in sicurezza di tutto il territorio italiano. L’edizione di quest’anno comprenderà 14 tappe nelle due regioni interessate, per un totale di circa 240 km. In Molise sono 6 le tappe previste e toccheranno i comuni di San Giuliano di Puglia, Ripabottoni, Castelbottaccio, Sant’Angelo Limosano, Civitanova del Sannio, Carovilli e San Pietro Avellana. Il tutto percorrendo il Regio Tratturo Celano-Foggia, il Regio Tratturo Lucera-Castel di Sangro e vari tratturelli di collegamento. Questa marcia vuole unire idealmente il Molise all’Abruzzo, così come avvenne nell’edizione

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Rock Samnium, il crowdfunding per gli scavi di Pietrabbondante

Una raccolta fondi per finanziare tramite internet il prosieguo degli scavi al sito archeologico di Pietrabbondante. Questo è, in sintesi, Rock Samnium, un progetto di crowdfunding partito il 10 maggio su questo portale internazionale. Si tratta della prima campagna di crowdfunding dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte, ideata da un gruppo di giovani archeologi e studenti. C’è tempo fino al 1° luglio per contribuire all’iniziativa. Ma facciamo un passo indietro, cercando di capire come sia nato il tutto. Dopo anni di scavi, restauro e ricerca scientifica presso il Santuario Sannitico di Pietrabbondante – che hanno permesso di effettuare un’importante analisi sulla storia di questa area archeologica – i fondi sono finiti nel 2015 ma non gli studi. L’area archeologica, fondamentale per la ricostruzione della storia delle popolazioni

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I Misteri di Campobasso

Il Corpus Domini rappresenta una delle principali solennità della Chiesa cattolica. Chiamata anche Solennità del corpo e sangue di Cristo, venne istituita nel 1264 e rappresenta la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. A Campobasso questa festività religiosa è particolarmente sentita ed è celebrata con la sfilata dei Misteri. Per le vie del centro cittadino, il giorno del Corpus Domini sfilano dei particolari carri, detti “ingegni”, che danno l’idea di ‘quadri viventi’. Si tratta di strutture fatte con materiali diversi: la base è di legno, il resto è in ferro e si sviluppa in verticale. Sugli ingegni sono presenti dei personaggi – adulti e bambini – che raffigurano delle scene legate principalmente alla vita di alcuni santi. I bambini, in particolare, sembrano muoversi sospesi nell’aria. Il merito va

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San Pardo nei ricordi di una bambina

C’è una festa in Molise che mi riporta alla mente delle immagini di quando ero bambina. Ricordi che conservo con affetto, pur non essendo nativa del posto in cui si svolge l’evento. Sto parlando della festività di San Pardo che si tiene a Larino il 25, 26 e 27 maggio. San Pardo è il santo patrono di Larino insieme a San Primiano, martire larinese. La ricorrenza ha origini antichissime. Essa, infatti, è legata all’arrivo delle spoglie di San Pardo nell’anno 842. Il mio legame con questa tradizione è presto detto. Ho una zia larinese e quando ero piccola andavo spesso al paese per vivere queste giornate. Ciò che caratterizza questa festa è una sfilata di oltre centoventi carri rivestiti con fiori di carta

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Gente del Molise: Robert De Niro

Il Molise è una terra di emigranti. Questa piccola regione ha assistito e continua ad assistere al fenomeno dello spopolamento, più rapido e consistente nel passato, silente ma costante nei tempi odierni. Cambiano i protagonisti, le generazioni e i luoghi di approdo, ma la motivazione è sempre la stessa: la ricerca di una condizione di vita migliore. Allo stesso modo verso la fine del XIX secolo, una coppia di molisani – Giovanni Di Niro e Angiolina Mercurio – ha attraversato l’Oceano Atlantico per approdare negli Stati Uniti. Il paese molisano da cui sono partiti è Ferrazzano, un comune in provincia di Campobasso che oggi conta 3345 abitanti. Arrivati in terra americana, il cognome da Di Niro venne cambiato in De Niro. Non si conosce con

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Se dici Pasqua in Molise dici fiadoni

Se dico ‘Pasqua in Molise’ una delle cose che viene in mente per chi è del posto riguarda sicuramente i fiadoni. Si tratta di una sorta di raviolone, il più delle volte a forma di mezzaluna, dolce o salato, cotto al forno. Prima di continuare voglio fare qualche premessa, doverosa e necessaria quando si parla di cibo e di tradizioni culinarie. I fiadoni sono prodotti tipici non solo del Molise ma anche dell’Abruzzo. C’è da dire che molte pietanze e specialità culinarie accomunano le due regioni. Questo capita solitamente con i territori confinanti, a maggior ragione per due luoghi che hanno formato una regione unica fino al 1963. Dei fiadoni, dunque, esistono numerose varianti, legate principalmente al ripieno. Si va da quello

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Ma perché in Molise c’è la montagna?

Il Molise, si sa, è terra poco conosciuta. Tra le cose che mi sono sentita dire c’è anche: “ma perché, in Molise c’è il mare?”. La cosa mi ha lasciata un po’ perplessa perché, per quanto i chilometri di costa siano solo trentacinque comunque ci sono. E, tra l’altro, non sono affatto male. A questo punto una domanda è sorta spontanea: ma il resto del mondo sa che in Molise c’è anche la montagna? Forse con questo dubbio siamo più fortunati e il merito spetta a un paese a me molto caro, vale a dire Capracotta. Il piccolo comune molisano, il secondo più alto degli Appennini, è balzato alle cronache a causa della nevicata da record che l’ha visto protagonista: 256 centimetri di neve caduti

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Il vitigno autoctono molisano: la Tintilia

Avete mai assaggiato la tintilia? Ma soprattutto, la conoscete? Per le persone che ancora non lo sanno, si tratta di un vino DOC molisano che prende il nome dell’omonimo vitigno: la Tintilia. Questa è un’altra cosa che poco si conosce di questa piccola regione… ma perché in Molise c’è un vino da segnalare? Ebbene sì. Ma non solo. La Tintilia è un vitigno autoctono del Molise a bacca nera. La sua produzione era stata abbandonata verso gli anni 60, sostituita con altri vitigni, per poi essere recuperata abbastanza recentemente, fino a giungere al riconoscimento DOC ottenuto nel 2011. Personalmente è un vino che amo molto e non solo perché è strettamente legato alla mia terra, ma per il suo sapore intenso,

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L’eccellenza che non ti aspetti: il tartufo molisano

Se si parla di tartufo in Italia, quali sono i luoghi che vi vengono in mente? Sono quasi certa che molti di voi avranno associato la parola principalmente al Piemonte, all’Umbria o alla Toscana. Infatti, non è proprio cosa nota che il Molise sia uno dei maggiori produttori a livello nazionale. Si stima che da questa piccola regione provenga circa il 40% della produzione nazionale del pregiato tartufo bianco. Ma non solo. Anche il tartufo nero non manca. È la provincia di Isernia a farla da padrone – principalmente con i comuni di San Pietro Avellana, Carovilli e Capracotta -, seguita da Castelmauro e Bojano per quanto riguarda la provincia di Campobasso. Il tartufo è un’istituzione in Molise, ma in un certo senso ce la

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Di cose che non ti aspetti e sfumature territoriali. Il Molise in pillole

Quando mi sono ritrovata a parlare del mio Molise con chi non è del posto, le cose che mi sono sentita dire, sfottò a parte, sono state domande sulla presenza di questo o di quell’elemento naturale e mille osservazioni sul fatto che quello che c’è in Molise c’è altrove ed è più bello, più grande, più particolare, più speciale, più caratteristico. A questo punto mi sembra doveroso fare uno schema riassuntivo su questa regione, adatto sia a chi il Molise a malapena l’ha sentito nominare alle scuole medie all’ora di geografia sia a chi proprio non si capacita del fatto che ogni luogo ha le sue peculiarità, le sue sfumature di colori, odori, suoni, sapori, elementi e che il bello sta proprio

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Un viaggio emotivo attraverso la mia terra. Il primo blog tour in Molise

Ho conosciuto Moli.se e sono approdata su questo sito grazie a un blog tour, il primo che si è svolto in Molise. Ma cos’è un blog tour e come è nato il tutto? Si tratta di una formula particolare di “giro turistico”, organizzato principalmente per i travel blogger. Il viaggio viene raccontato sui social media, attraverso i live twitting, Instagram e i resoconti sui rispettivi blog, il tutto con un hashtag di riferimento. Più di due mesi fa ho ricevuto l’invito a partecipare al primo blog tour in questa terra. A propormi quest’esperienza è stata Valentina Cappio, travel blogger di “The Family Company”, che ho avuto il piacere di conoscere grazie a un master che abbiamo seguito insieme. La prima cosa che mi ha

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