Storie dal Molise: Maria Fantini (Campobasso)

Molti la conoscono con il nome del suo progetto, Fabula Rasa. Lei è Maria Fantini, si occupa di scrittura terapeutica ed è di Campobasso.

Maria Fantini è una ragazza curiosa che ama le sfide. Fin da piccola ha sempre amato scrivere. Poesie principalmente. È la fondatrice di Fabula Rasa, un blog dove mette nero su bianco il suo amore per le parole. Ma il suo approdo alla scrittura non ha seguìto una rotta lineare. Il suo percorso, infatti, prende direzioni diverse. Studia lingue al liceo ed economia all’università. Scelte che per anni non sono state capite e a cui poi ha dato un nome “Mi piacciono le sfide. Dove vedo la difficoltà, vado. Economia, per esempio, era quanto di più lontano da me, ma ho deciso di sfidarmi. Ho bisogno di adrenalina. Il problema è che siamo troppo portati a metterci in compartimenti stagni, ma così si tralascia la scoperta, la comprensione delle varie parti di sé. Perché puoi fare cose diverse, accorgendoti poi che sono quelle che ti stanno meglio.”

Ma quando nasce Fabula Rasa? A Gent, in Belgio, nel 2016, dove lavora per un breve periodo. “Lì è come se fossi uscita dal guscio. Avevo già vissuto all’estero, in Germania, durante l’Erasmus. Esperienza pazzesca ma inconsapevole. Ritrovarsi da Campobasso ad Amburgo è stato un po’ traumatico. In Belgio lavoravo per un’azienda che faceva blogging. Ho imparato diverse cose e, complice anche una mia collega che mi ha incoraggiata, ho deciso di smetterla di vergognarmi di far leggere le mie cose.

“Il nome Fabula Rasa nasce dalla consapevolezza che scritti di alto livello è difficile crearli. Di conseguenza mi sono chiesta cosa potessi dare io che già non esistesse. Ed è come se avessi fatto tabula rasa, appunto. Ricomincio facendo finta che i mostri sacri della letteratura non esistano perché altrimenti non scriverò mai. Questo era ciò che mi bloccava ad aprire un blog tutto mio. E come farlo? Con semplicità, come se fosse una favola per bambini. Da lì Fabula Rasa. Ricominciare senza prendersi sul serio. Scrivere è terapeutico, aiuta a liberarsi, la mia scrittura tipica è molto introspettiva ed è un’introspezione tale da starci male. Con Fabula Rasa ho scelto un approccio diverso. Leggero e allegro. Per esorcizzare un po’ la tristezza.”

‘The next big thing will be a lot of small things’ – che è il sottotitolo del blog – è ripreso dalla frase che campeggia all’esterno dell’università di Gent. ‘La prossima grande cosa che farai sarà un insieme di piccole cose’. “Per me questo blog – che riguarda racconti, poesie, pezzi di me e degli altri scrittori che ospito in una rubrica – è la mia grande cosa perché per me è stato un passo grandissimo far leggere agli altri scritti miei che fino al quel momento non aveva letto nessuno”. Questa frase è un po’ anche la sintesi del Molise e dei molisani: tanti piccoli tasselli che spesso si sottovalutano. “Un mio professore universitario di Bergamo mi ha detto che noi abbiamo questo complesso, ma questo ci fa dare il doppio: studiare il doppio, applicarci il doppio. Abbiamo voglia di riscatto e questa è la nostra grande forza.”

Oggi Maria ha dato ulteriore forma alla sua passione diventando operatrice di scrittura terapeutica. La scrittura a mano ora è il suo lavoro e la sua missione. “La cosa bella ora è che stando nel mio appartamento a Campobasso posso continuare a relazionarmi con il mondo, visto che ho clienti anche in Australia”. Quale sarà la prossima sfida di Fabula Rasa? Lo scopriremo solo continuando a seguirla.

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